martedì 11 giugno 2013

Storia, è Successo Oggi: 1962 Fuga da Alcatraz

di Claudia Pellegrini

STORIA, E' SUCCESSO OGGI: 1962 FUGA DA ALCATRAZ - La mattina dell’undici giugno 1962, le guardie del carcere di massima sicurezza di Alcatraz scoprirono che tre detenuti erano misteriosamente scomparsi. Si trattava di Frank Lee Morris, noto rapinatore di banche, e dei fratelli Clarence e John Anglin, i quali la sera prima erano andati a dormire nelle loro celle come di consueto, faccenda testimoniata dalle guardie dei corridoi che erano passate più volte a controllare durante la notte, senza mai notare nulla di sospetto.
Il carcere di Alcatraz è situato su di un’isola che sorge nella Baia di San Francisco, prese il nome da un volatile marino che originariamente viveva in questo posto; poiché situata in una posizione strategica dal punto di vista militare, l’isola divenne una prigione militare nel 1933, successivamente si trasformò in un carcere federale di massima sicurezza, famoso in tutto il mondo per la ferrea disciplina. Vi venivano rinchiusi i criminali più pericolosi o quelli che avevano tentato l’evasione in altri istituti di correzione. Tra i detenuti celebri di Alcatraz ricordiamo Al Capone, che lasciò l’isola dopo cinque anni di isolamento, a quanto pare riportando problemi mentali piuttosto seri. Scappare da questo posto era praticamente impossibile, il numero delle guardie era di tre per ogni detenuto, chiunque aveva tentato di farlo era stato riacciuffato. È stato chiuso nel 1963, ed oggi è possibile accedervi per visite turistiche. Ma torniamo alla storia dell’evasione.
Quel mattino le guardie trovarono dei cuscini sotto le lenzuola, nonché delle palle di carta a simulare le teste, con tanto di occhi disegnati e capelli veri. Immediatamente diedero l’allarme, ed iniziò la più grande caccia all’uomo della storia: federali, polizia, Guardia Costiera, elicotteri militari furono mobilitati alla ricerca dei tre evasi. L’unica cosa che trovarono fu una zattera rudimentale, costruita con oggetti di fortuna, abbandonata nei pressi di Angel Island; si dedusse che i tre erano sicuramente affogati nelle acque particolarmente gelide del posto, il mezzo era troppo malmesso per poter trasportare tre uomini adulti. La caccia terminò. In seguito vennero rinvenute delle impronte sulla zattera, e si esaminò anche il caso di una macchina rubata ad Angel Island, e l’ipotesi della riuscita dell’evasione tornò a galla, proprio come aveva raccontato il famoso film del 1979, Fuga da Alcatraz, con Clint Eastwood.
Nonostante si possa faticare a credere che davvero i tre siano riusciti a sopravvivere all’evasione, quel che è certo è che Morris aveva un quoziente di intelligenza superiore al 98% della popolazione, e, come i suoi compari, era già evaso da altri penitenziari. Si ipotizza che sarebbe stato proprio lui a ideare il piano di fuga già dall’anno precedente; dietro le loro celle infatti c’era un canale per il riscaldamento, raggiunto scavando nel cemento con dei cucchiai prelevati dalla mensa. A quanto pare per coprire il rumore degli scavi, Morris suonava la fisarmonica. Il lavoro completato fu coperto dal compensato colorato. Anche un quarto prigioniero sarebbe dovuto fuggire, un certo Allen West, ma aveva fatto l’errore di mettere del cemento sull’apertura.
Sia Morris che i due fratelli Anglin, furono dichiarati morti nel 1979, l’Fbi infatti decise di chiudere il caso proprio in quell’anno, anche se un altro detenuto, un tale Thomas Kent, confessò che anche lui in origine aveva fatto parte dell’allegra brigata di evasori, ma purtroppo si era dovuto tirare indietro perché non sapeva nuotare. Kent vuotò per bene il sacco fornendo particolari molto interessanti sul caso, come ad esempio il fatto che la fidanzata di uno degli Anglin li avrebbe aspettati lungo la costa per poi portarli in auto oltre i confini messicani.
I tre oggi dovrebbero avere più di ottant’anni, e di loro non si è saputo più nulla. Forse sono affogati, o forse sono seduti su una bella spiaggia messicana a sorseggiare mojito, è probabile che non lo sapremo mai.

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