lunedì 20 maggio 2013

Cultura, Le Catacombe di Parigi

di Claudia Pellegrini

CULTURA, LE CATACOMBE DI PARIGI - Per tutti coloro che si trovano a visitare la splendida città di Parigi è usuale fare un giro per il Louvre, dare un’occhiata alla Monna Lisa e poi proseguire alla scoperta di Notre Dame, della Tour Eiffel, degli Champs Élysées, fare un giro al Marais, al Quartiere Latino ed al Cimitero di Pére Lachaise, ma anche organizzarsi per raggiungere la Reggia di Versailles. Eppure c’è un percorso nascosto, sotterraneo, che non tutti i turisti hanno il coraggio di affrontare, ed è quello delle famose Catacombe, purtroppo poco conosciute poichè non tutti sanno che Parigi nelle sue viscere custodisce un affascinante mondo sotterraneo, in parte addirittura inesplorato. Nel sottosuolo, in particolare nella zona sud della capitale, si snodano ben 300 km di gallerie e cunicoli a circa 25-30 metri di profondità, articolate su tre diversi livelli. Proprio un tratto di queste è occupato dalle Catacombe, l’ossario comunale di Parigi, meta dei più arditi visitatori.
La storia di questi labirinti è molto più antica della città che li ospita. In epoca romana erano le cave di pietra dalle quali si estraeva il materiale impiegato per costruire gli edifici, e queste estrazioni continuarono per secoli in maniera indiscriminata. Nel XVIII secolo, Luigi XVI ne regolamentò l’uso istituendo l’Ispettorato Generale delle Cave, con il compito di mettere in sicurezza gli edifici in superficie: era infatti frequente il crollo di questi ultimi. Per secoli cunicoli e gallerie fecero da scenario ai momenti più critici della storia di Parigi: nascondiglio per fuggiaschi ed insorti, covo della malavita, ricovero per senzatetto … Durante la Seconda Guerra Mondiale i tedeschi vi istallarono addirittura dei bunker anti aerei, mentre la Resistenza vi insediò il proprio quartier generale dopo la Liberazione. Attualmente, tranne che nel tratto delle Catacombe, l’accesso è vietato, anche se non è raro che i curiosi o gli appassionati del genere, i cosiddetti cataphiles, vi si introducano illegalmente, dopotutto la curiosità nei confronti di questi luoghi vi aveva spinto all’interno anche personaggi illustri come Carlo X, Francesco I imperatore d’Austria e Napoleone III.
L’idea di realizzare un ossario in queste gallerie venne ad un luogotenente di polizia, un certo Lenoir, al quale sembrò opportuno per chiudere una volta per tutte l’antico Cimitero des Innocentes. Questo sorgeva nella zona di Les Halles, area che oggi è occupata dal Mercato; la sua chiusura divenne necessaria a causa del crollo di uno dei muri perimetrali dovuto alla formazione eccessiva di liquami organici. Non dimentichiamo che fino al Seicento, quando in Francia furono emanate le prime leggi in materia di cimiteri, il metodo di sepoltura più diffuso era quello della fossa comune, i cadaveri venivano infatti accatastati uno sull’altro coperti solo da un sudario. Ovviamente la mortalità all’epoca era altissima a causa di guerre, malattie ed epidemie varie, di conseguenza, in breve tempo, la situazione igienica in prossimità di questo luogo era diventata drammatica per la salute pubblica. Oltretutto i cimiteri generalmente sorgevano vicino le chiese, fulcro della vita quotidiana della comunità. Fino al XVIII secolo inoltrato dunque, erano state molte le proteste degli abitanti di Parigi che si lamentavano per l’aria mefitica di questi posti. Si racconta che, in seguito al crollo sopra citato, resti di cadaveri furono rinvenuti da un oste che era sceso in cantina a spillare del vino. Le Catacombe furono consacrate ufficialmente nel 1786, e divennero l’ossario generale dei cimiteri parigini. La traslazione dei resti dal Cimitero des Innocentes si protrasse per ben due anni, mentre fino al 1814 continuarono ad affluirvi ossa provenienti da tutti gli altri cimiteri che, dopo l’editto napoleonico (1604) non potevano più sorgere all’interno delle mura cittadine.
L’ingresso delle Catacombe si trova in Place Denfert – Rochereau, e vi si accede mediante una scala a chiocciola. L’atmosfera è quasi irreale, sembra di entrare nel regno di Ade. Sopra l’ingresso della galleria campeggia una scritta che recita: “ Arrete! C’est ici l’empire de la mort”. I resti umani sono disposti lungo i corridoi, a lato, in maniera quasi artistica, se così si può dire. Non è certo uno spettacolo per gli impressionabili essere fissati da tutte quelle orbite vuote, ma sicuramente, inserire la visita delle Catacombe all’interno del nostro tour parigino non è solo un modo per arricchire il bagaglio culturale, ma anche un modo per riflettere sull’ineluttabilità della morte e la conseguente caducità della vita.

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