martedì 21 maggio 2013

Arte, Lo Stile Gotico

di Claudia Pellegrini

ARTE, LO STILE GOTICO - Il Gotico è un fenomeno artistico di carattere europeo che nasce e matura nella Francia Settentrionale tra il 1150 ed il 1200 per poi diffondersi in tutta Europa assumendo in ogni paese caratteri propri. Viene considerato espressione della società comunale appena sorta, e persegue i valori di concretezza, operosità, lavoro, creatività e ingegno. Il suo è un linguaggio fortemente espressivo e diretto, semplice e con accenti popolari, esprime la forza e gli ideali della comunità vista come insieme di personalità individuali.
Per quanto riguarda l’arte, rappresenta invece il linguaggio artistico della classe aristocratica e del potere della chiesa dell’epoca. Segue gli ideali cavallereschi, cortesi e religiosi, e predilige un linguaggio espressivo elegante, inerente a quello della poesia provenzale e trobadorica. Nato nell’ambito della monarchia francese, il Gotico raggiunge più lentamente l’Italia, mentre attecchisce più velocemente in Inghilterra, Germania e Spagna.
In Italia questo movimento artistico – culturale giunge inizialmente ad opera dell’ordine dei Cistercensi, i quali costruiscono le loro abbazie soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali. Tra queste ricordiamo l’Abbazia di Fossanova, nel Lazio, e l’Abbazia di San Galgano, vicino Siena. Altro centro importante di diffusione del Gotico è il Regno di Napoli, nella corte di Federico II, nella seconda metà del 1200, quando era un ricco centro di cultura ed arte internazionale che ospitava artisti, letterati e scienziati italiani, francesi ed arabi. In seguito anche altre città italiane accolgono ed elaborano in modo diverso ed originale questo stile che, rapidamente, si diffonde in tutta la penisola.
Le principali caratteristiche dell’arte gotica sono la linea, il volume, la luce ed il colore, il naturalismo della geometria.
La linea è intesa come linea di tensione, che ha slancio verso l’alto come espressione di trascendenza. Questo principio viene seguito soprattutto dalle cattedrali, che si sviluppano molto in altezza, evidenziando le linee verticali dei sostegni e le numerose guglie. Però la linea può anche essere ondulata, con un movimento ritmico, come espressione di grazia; questo è evidente nelle figure della pittura e della scultura, le quali hanno forme allungate e molte linee curve che ne addolciscono i tratti, gli atteggiamenti e rendono la realizzazione di panneggi più morbida. Sono figure eleganti, aggraziate e dolci, tipiche della società aristocratica cortese.
Il volume è pieno ma allo stesso tempo leggero, reso dinamico da linee di tensione, incurvature ed effetti che simulano il movimento. Si ricerca continuamente la massima luminosità utilizzando colori purissimi e accostamenti vivaci, cercando di realizzare effetti raffinati e preziosi.
L’estetica gotica si ricollega con l’atteggiamento filosofico dell’epoca che prende spunto dalla natura e poi la trascende alludendo ad un senso divino. Di conseguenza ci si rivolge alle forme della natura ma non tralasciando mai la stilizzazione geometrica. Inoltre bisogna ricordare che il Gotico appartiene a quella particolare visione del mondo espressa da Tommaso d’Aquino e Bonaventura, che successivamente sfocerà nella poesia dantesca.
Tornando in Italia, c’è da dire che, rispetto agli altri paesi europei, dove il gotico ha avuto ampio sviluppo, qui si è protratto meno, e non solo, non è mai stato adottato integralmente ma piuttosto filtrato attraverso una particolare visione classica. Sarà proprio questa differenza a sfociare nel futuro Rinascimento, nato proprio in Italia. Nelle nostre città si manifestano molte derivazioni e adattamenti del gotico transalpino su quelli che erano gli stili precedenti, cioè il Romanico, il Bizantino e il Classico, che comunque persistono, soprattutto in pittura, per tutto il 200; infatti il momento di massimo sviluppo del Gotico italiano è il Trecento.
Nella prima metà del 200, in Italia, sulle strutture solide e massicce, piuttosto semplici in stile Romanico, si innestano o si sovrappongono elementi gotici che possono essere sia strutturali, come archi acuti, volte a ogiva, pilastri a fasci ed archi rampanti, ma anche elementi ornamentali, tipo cornici, portali o finestre. Successivamente, nella seconda metà del 200, si registra un progressivo orientamento verso il nuovo gusto, ma le caratteristiche che assumerà, non realizzeranno  mai quell’altezza vertiginosa, la ricchezza delle decorazioni che si possono ammirare nelle cattedrali degli altri paesi europei. In Italia il gusto è sempre improntato sull’equilibrio razionale, l’armonia, anche quando si introduce qualche elemento di sproporzione. Dunque lo slancio verticale è sempre compensato da uno sviluppo orizzontale, la struttura è più semplice, senza quegli intrichi fitti di pilastri e nervature, le decorazioni sono più sobrie e contenute.
Per quanto riguarda la pittura invece, influenzata molto dalla scultura, si tende a graduare i chiaroscuri, definire i contorni con più attenzione, dando importanza a realismo e concretezza. Anche nella scelta dei colori ci sono novità: alla compostezza basata su vivaci contrasti, si affianca con maggiore frequenza la sfumatura. Le tecniche più usate sono quella del mosaico e dell’affresco, affianco alla pittura su tavola, molto utilizzata per la decorazione degli altari, in relazione al diffondersi del culto dei santi; si tratta delle pale d’altare, dei trittici, dei polittici e delle croci dipinte. Un’altra importante innovazione della pittura italiana è la committenza laica, che affianca quella religiosa, e che richiede agli artisti anche miniature e dipinti di dimensione minore destinati ad uso privato, con soggetti non solo sacri ma anche di carattere profano, come ad esempio soggetti tratti dal mito, dalla storia ma anche dagli ideali cortesi e cavallereschi.

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