martedì 30 aprile 2013

Storia e società, il matrimonio omossessuale e le adozioni

di Neraida Rustja
 
STORIA E SOCIETA, MATRIMONIO OMOSESSUALE - Negli ultimi anni cresce sempre di più il numero dei paesi che hanno deciso di accettare le nozze gay e perché no anche le adozioni dalla parte di coppie dello stesso sesso. Questa richiesta politica e sociale nasce dall’esigenza di eliminare la disparità di trattamento fra unioni eterosessuali e quelli omossessuali sul fatto che il diritto al matrimonio sia un diritto individuale della persona.
 
Dalla fine del 2000 molti paesi hanno fatto il primo passo verso la realizzazione delle nozze omossessuali ed hanno fatto in modo che dimostrassero a tutto il mondo la parità con la quale vengono trattati sia omossessuali che etero, dando loro il diritto di manifestare il proprio amore apertamente e senza scrupoli. In questo modo oggi il matrimonio gay è valido nei Paesi Bassi, in Belgio, in Spagna, in portogallo in Canada, in Sudafrica, in Svezia, in Norvegia, in Danimarca, in Islanda, in Argentina, in Uruguay, in Messico, in Nuova Zelanda, in Francia e in ben nove stati USA:  Massachusetts, Connecticut, Iowa,  Vermont, New Hampshire, New York, Washington, Maine , Maryland.
Dopo durissimi conflitti sociali, politici e religiosi da parte di molti paesi la validità di tali matrimoni è legale dal 2001 arrivando fino ad oggi. L’aspirazione al matrimonio ha sempre caratterizzato la comunità omosessuale ma ha sempre trovato molti ostacoli nell’opposizione della società che considerava questo legame come un mezzo per garantire la riproduzione.
 
Dunque  alcune tracce di tale aspirazione sono state riconosciute in diversi momenti storici: nella Grecia antica, Roma, così come nel Medioevo.
 
In Grecia la relazione tra adulto e giovane cioè erastes ed eromènos comportava particolari responsabilità sociali e religiose per coloro che erano contrari. All’epoca della civiltà Minoica, il rito cretese arpaghè consisteva nel rapimento rituale di un ragazzo appartenente alla nobiltà da parte di un maschio adulto della classe aristocratico/ guerriera, con il consenso del padre del ragazzo. Si trattava di quello che oggi chiameremmo una forma di pederastia arcaica che si trattava sempre e dunque di due persone dello stesso sesso. In seguito il philetor cioè l’uomo più grande conduceva il ragazzo chiamato kleinos glorioso (cioè colui che era capace di distinguersi e farsi conoscere dall’amante) in luoghi desertici o montuosi dove trascorrevano insieme molti mesi andando a caccia e dormento assieme. Se il giovane ragazzo alla fine del periodo trascorso col philetor si dimostrava soddisfatto di come l’adulto lo aveva trattato cambiava il suo titolo in parastates ( colui che combatte in battaglia accanto al proprio amante) e poteva continuare la sua vita legandosi col suo philetor.
 
Questa tradizione aveva una funzione molto istituzionalizzata perché oltre all’insegnamento della competenza di un giovane che s’appresta ed entra nell’età adulta, riconosceva gli uomini migliori per il buon funzionamento della società ed offriva la possibilità  sia all’amante che all’amato di dimostrare i propri valori ed il proprio carattere nobile meritevole di rispetto.
 
Inoltre anche i riti del tiaso di Saffo presentato cerimonie che potevano legare simbolicamente due donne: si tratta di associazioni religiose che celebravano il dio Dioniso con canti e danze. Saffo era una poetessa di lirica che fondò un tiaso celebrante invece il culto di Afrodite e la sacerdotessa era lei stessa. 
 
All’interno di queste associazioni venivano mandate ragazze di famiglie facoltose per essere meglio istruite. Esse finalizzate al matrimonio venivano educate e insegnate a cantare, danzare, ricercare la bellezza e l’amore. Ma erano frequenti i loro rapporti omossessuali tra le allieve che tra le ragazze e Saffo stessa. Rapporto che era incoraggiato in quanto si riteneva che fosse di preparazione all’amore eterosessuale del matrimonio.
 
Nell’antica Roma troviamo spesso dei racconti contenenti tracce di rapporti tra lo stesso sesso. Uno dei più celebri è quello del matrimonio tra l’imperatore Nerone e Sporo: Nel 66 d.C. durante una lite l’imperatore ferì la moglie Poppea, uccidendola. Per nascondere questo tragico atto ordinò di trovare una donna o un uomo dallo stesso volto della moglie uccisa. Così trovarono un giovane liberto dal nome Sporo il cui viso era magnificamente simile a quello di Poppea. Dunque si narra che Nerone abbia ordinato ai suoi chirurghi di castrarlo e trasformarlo in donna (la prima operazione di cambiamento di sesso storicamente descritta) cosa che permise a Sporo di ricevere il titolo di Augusta.
 
Nonostante le interpretazioni siano esplicite, questo rito è interpretato oggi come una cerimonia di matrimonio mistico con una divinità tipica dei culti misterici.
 
Più avanti quando il Cristianesimo venne diffuso l’idea del matrimonio a fini procreativi fece in modo che eliminasse anche solo il pensiero che ci potesse essere una qualsiasi forma di omosessualità.
 
La nuova Europa dominata dal Cristianesimo e del Medioevo si presenta meno aperta dell’età precedente. In questo periodo troviamo dei tentativi quasi disperati di contrare matrimonio da parte di persone dello stesso sesso. Un caso comune è quello di passing women : donne travestite da uomo in modo che contrassero matrimonio con altre donne.
 
Inoltre anche una chanson de geste “Huon de Bordeaux” descrive la storia di Ide la quale si veste da uomo guerriero per poi chiedere la mano della figlia dell’imperatore. Storia finita male poiché dopo viene scoperta e condannata al rogo per sodomia.
 
Infine secondo John  Boswell  basandosi su un dipinto del settimo secolo ha interpretato che i santi Sergio e Bacco fossero un esempio di unione omosessuale del primo Cristianesimo, aggiungendo egli mette in evidenza la figura, di piccola dimensione, di Gesù sopra in alto come il vero e proprio testimone di nozze sostenendo che questo dipinto è l’inizio di una certa tolleranza del Cristianesimo verso l’omosessualità.
 
Ma non è solo l’età classica o quella del Medioevo  a presentare  tendenze omosessuali. Anche il “nuovo mondo” che arrivò con la scoperta dell’America portò con sé l’ammissione di matrimoni tra individui dello stesso sesso.  Ma nemmeno il nuovo mondo diede loro la possibilità di amarsi e farsi vedere alla luce del sole, incominciando così una lotta sanguinosa contro tali tendenze senza fermarsi ad alcuna violenza per ottenere l’eliminazione delle loro usanze.
 
Più avanti quasi alla fine del XVIII secolo in Inghilterra si erano formate le Molly houses: luoghi di incontro per omosessuali in cui si celebravano anche matrimoni. Le molly houses venivano descritte come delle stanze dette “cappelle” dove due uomini potevano sposarsi ma questo molto spesso intendeva semplicemente l’atto del sesso insieme. A volte questo avveniva all’interno di una sala ampia contenente non solo i due amanti ma anche la presenza di alcuni avventori.
 
In questo stesso periodo anche dall’Africa si vedono arrivare tracce e usanze piuttosto diffuse anche in Europa : quello del matrimonio tra donne. Secondo alcune testimonianze però non si trattava di veri e propri matrimoni ma una specie di trasmissione dei beni di una donna ad un’altra donna che non poteva avere figli.
 
 
Chiesa Cattolica contro l’omosessualità.
 
Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica è sempre stata negativa di fronte a tali tendenze “non normali” ed ancora oggi continua ad opporsi non solo al matrimonio ma addirittura a qualsiasi cosa riguardante questo tipo di rapporto. Ovviamente la religione cattolica è contro il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali così come le adozioni. Motivo di questo grave rifiuto sono, secondo alcune testimonianze e secondo le tradizioni della chiesa in generale, il fatto che il matrimonio tra due persone dello stesso sesso costituisce un peccato poiché loro scopo non è il riprodursi che costituisce il motivo principale del matrimonio vero e proprio. Il riconoscimento civile del matrimonio etero è giustificato poiché esso dà un significato alla società dando molti privilegi alla famiglia in generale, cosa che non giustifica in pieno il matrimonio omosessuale non potendo avere figli.
 
Ma nonostante tutto ciò molti parrochi e molti religiosi hanno avuto un’opinione diversa dalla chiesa cercando di dare una mano nel sollevare i loro diritti, rischiando anche la loro propria dimissione. Un esempio noto è quello di Marco Bisceglia: fondatore di Arcigay ed ex parroco, il quale già nel 1975 univa coppie omosessuali in matrimonio. Cosa che una volta sparsa la voce e resa pubblica portò alla sua sospensione dalla chiesa ed i suoi compiti religiosi.
 
Per chiudere anche Franco Barbero fu dimesso dallo stato clericale con l’accusa di celebrare matrimoni gay con rito religioso ma senza effetti civili.
 
Ad essere pienamente d’accordo con la chiesa cattolica è anche un'altra religione dal nome Islam : fortemente contraria non solo per quanto riguarda il matrimonio ma anche solo i rapporti tra persone dello stesso genere. Per questo motivo i matrimoni non sono riconosciuti in nessuno degli stati al mondo a maggioranza musulmana. 
 
 
 
Tutto questo in contrasto alla Metropolitan Community Church il quale è decisamente impegnata nella difesa totale dei diritti gay, lesbiche, bisessuali e transgender.
 
Il fondatore di nome Troy Perry celebrò il primo vero e proprio matrimonio omossessuale nel 1969 in California. Più avanti egli stabilì un riconoscimento legale per il matrimonio gay il quale però fu destinato a non essere accettato e quindi non valido del tutto. Troy non si lasciò travolgere dalle leggi e dalle opinioni negative verso le comunità  omosessuali e dopo aver lottato contro lo stato e non solo,  alla fine riuscì  ad ottenere il diritto civile di tali nozze. Oggi le congregazioni della sua comunità celebrano oltre seimila matrimoni omosessuali all’anno.
 
Adozioni omosessuali
 
Due persone dello stesso sesso sposati possono adottare bambini formando così una vera e propria famiglia, questo succede soltanto nel Regno Unito, Spagna, Svezia, Norvegia, Danimarca, Belgio, Paesi Bassi, Islanda, Israele e Francia.
 
In Italia l’adozione non fa parte di questa cultura omosessuale, che la copia sia sposata o meno è assolutamente vietato adottare se la famiglia non è formata da due genitori di sesso opposto.
 
Secondo alcuni oppositori della chiesa inserire dei bambini all’interno di una famiglia omosessuale significherebbe fare loro violenza, approfittarsi della loro giovinezza e quindi stato di debolezza per inserirli in un ambiente “anormale”. Inoltre l’atto dell’adozione porterebbe portare anche in una possibile conversione del loro sesso quando essi arriverebbero alla maggiore età  diffondendo sempre di più questo tipo di rapporto tra il genere umano.
 
“L’omosessuale faccia l’omosessuale, non è adatto ad accudire un figlio, non può andare contro natura. Mi auguro che in Italia non venga mai approvata una legge che permetta l’adozione alle coppie omosessuali. Al bambino per vivere, oltre a una salute fisica, occorre la salute psicologica, mentale, scolastica. Tutte linee di salute che sono importanti e che ce le dobbiamo conquistare, siamo noi responsabili. Crescere con una coppia omosessuale potrebbe andare bene in una, ma le altre 99 volte non succede” : A dichiararlo Giuseppe di Mauro, presidente della SIPPS ( Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale).
 
In conclusione, alcuni favorevoli all’adozione ritengono che gli argomenti degli oppositori non sono supportati da prove scientifiche e che non sono altro che pregiudizi carichi di idee ed opinioni personali.  Gli studi di alcuni associazioni americani ed australiani , come American Psychological Association e American Academy of Pediatrics,  si basano sul fatto che non sussistono differenze negli effetti della omogenitorialità  rispetto alla genitorialità etero sul benessere mentale di un bambino.
 
“Io sono favorevole al matrimonio tra omosessuali e anche all’adozione tra gay. Ma avete idea di quanti orfani abbandonati ci sono? Meglio dare un bimbo a una famiglia con due papa’ o due mamme piuttosto che lasciarlo in condizioni di miseria e abbandono. Su questo tema gli elettori del Pdl sono certamente piu’ avanti di molti leader, compreso il segretario. Sono sicuro che la maggioranza la pensa come me” : un commento di Giancarlo Galan del PDL , ex ministro dei beni culturali.

 

Nessun commento:

Posta un commento