mercoledì 5 giugno 2013

Storia, è Successo Oggi: 1960 Il Massacro del Lago di Bodom

di Claudia Pellegrini

STORIA, E' SUCCESSO OGGI: 1960 MASSACRO LAGO BODOM - A circa 22 km da Helsinki c’è il Lago Bodom, uno dei tanti in Finlandia, un posto molto suggestivo, spesso parzialmente ghiacciato, ma dotato di spiagge sabbiose che, nei mesi estivi permettono diverse attività all’aperto. Il lago sarebbe passato inosservato al resto del mondo se non fosse stato teatro di un fatto di cronaca nera ancora oggi avvolto nel mistero.
La storia risale al 1960, ed è la seguente. Quattro adolescenti, Nils Gustafsson, Seppo Boisman, Tuulikki Mäki e Irmeli Björklund, avevano pensato di accamparsi lungo le sponde del lago per passare una serata in compagnia, e ciò è l’unica certezza di tutta la faccenda, perché ciò che seguì è il racconto, piuttosto confuso, di Gustafsson, l’unico superstite. Aveva raccontato infatti che, durante la notte, un uomo li aveva improvvisamente aggrediti con un coltello, aveva ferito lui e ucciso gli altri ragazzi.
In un primo tempo non fu possibile individuare il responsabile, l’omicidio rimase impunito, e tutto fu avvolto nel mistero. Nel 1972, nello stesso periodo in cui c’era stato il massacro, un uomo scrisse una lettera anonima alle autorità prima di suicidarsi, nella quale si autoaccusava del triplice omicidio del Lago Bodom. Questo tizio lavorava in un chiosco proprio vicino al lago; gli inquirenti appurarono che aveva venduto ai quattro ragazzi delle limonate, inoltre questo personaggio era noto per essere piuttosto ostile con i campeggiatori. In un primo momento, dunque, si pensò di aver risolto finalmente la faccenda, ma purtroppo gli investigatori, scandagliando la vita del reo confesso, scoprirono che l’uomo aveva un alibi di ferro: la moglie testimoniò sotto giuramento che il marito, proprio quella notte, era rimasto in casa a dormire senza mai alzarsi dal letto.
Passarono molti anni, e nel 2003 un medico, Jorma Palo, pubblicò una interessante teoria sull’omicidio. Il medico negli anni 60 lavorava nell’ospedale di Espoo, una cittadina vicina al lago Bodom, e sostenne che, pochi giorni dopo il massacro, aveva curato un uomo che riportava ferite piuttosto sospette; purtroppo all’epoca non aveva collegato l’uomo al massacro. Il ferito era Hans Assman, un tedesco che lavorava per i servizi segreti della Germania dell’Est. Palo nella sua tesi affermava che Assman non era mai stato incriminato poiché la faccenda era subito stata insabbiata per questioni politiche e diplomatiche, tanto da fornire al tedesco anche un finto alibi. Nel 1997 Assman era morto, ma tempo prima aveva confessato gli omicidi ad un giornalista finlandese. Ma ovviamente c’era bisogno di avere delle prove per chiudere il caso, prove che non erano reperibili poiché inesistenti.
L’anno successivo, il 2004, a distanza di bel 44 anni dagli eventi, il superstite Nils Gustafsson venne arrestato con l’accusa di omicidio. Secondo l’accusa aveva avuto un eccesso di violenza a causa della morbosa gelosia che provava nei confronti della fidanzata, Irmeli Björklund, l’unica ad essere stata accoltellata più volte e quindi uccisa in maniera più efferata rispetto agli altri. L’accusa inoltre fece notare che stranamente le ferite di Gustafsson erano poco gravi rispetto a quelle purtroppo fatali dei suoi amici. In base a questo, ma soprattutto alle analisi sul DNA, la pubblica accusa, nel 2005 richiese l’ergastolo, ma la difesa riuscì a convincere il giudice che il giovane, ferito e sanguinante, non avrebbe certo potuto uccidere nessuno. Il processo si concluse con l’assoluzione da tutte le accuse di Gustafsson e un risarcimento a quest’ultimo per i danni morali e psichici derivanti dal processo. Oggi siamo al punto di partenza, e probabilmente non si arriverà mai a capo della faccenda.
Il lago di Bodom ha dato il nome al celebre gruppo death metal finlandese dei Children of Bodom (che hanno raccontato, a modo loro, ciò che provarono gli sventurati ragazzi prima di morire, nella canzone Something Wild), i cui componenti sono originari della cittadina già citata di Espoo; il simbolo del gruppo, presente su ogni copertina dei loro cd, è la Morte, rappresentata da una figura scheletrica avvolta in una tunica nera con cappuccio che reca in mano una lunga falce: Roy. Ai numerosi fan dei “Children” piace da sempre pensare che sia stato proprio Roy a compiere il massacro del lago Bodom, almeno per loro il colpevole è stato identificato.

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