venerdì 10 maggio 2013

Arte, Gioielli e Pietre Preziose nel Passato - Parte Seconda

di Claudia Pellegrini

ARTE, GIOIELLI E PIETRE PREZIOSE NEL PASSATO - Continua il nostro viaggio alla scoperta dei gioielli antichi ,dei loro significati e funzioni legati alla vita privata e spirituale di chi li possedeva.
GIOIELLI NUZIALI E D’AMORE – Alcuni particolati monili erano utilizzati come emblema di avvenimenti quali matrimoni e fidanzamenti, ovviamente i più diffusi erano gli anelli. La classica fede nuziale, quella che è utilizzata anche oggi, entrò in uso solo a metà 600, precedentemente si poteva usare qualsiasi tipo di anello. In genere si infilava al terzo dito, in base ad una teoria risalente all’antica Grecia, secondo la quale su questo dito c’era una vena che andava direttamente al cuore; la mano su cui era portata era indifferente. Solo nel 1614, con il Rituale Romanum, si stabilì che l’anello nuziale doveva essere esibito necessariamente sulla mano sinistra. In questi anelli era sempre presente o il diamante o il rubino. Il diamante, per la sua eccezionale durezza era simbolo di amore e fedeltà permanenti. Erano utilizzate anche diverse effigi quali un cane, in genere per la sposa, simbolo di fedeltà e sottomissione, ma anche il falcone, emblema di giovinezza, o l’aquila, connessa alle cerimonie antiche di fecondità e prediletta soprattutto da sovrani e nobili poiché emblema di Giove, dunque simbolo di regalità e sovranità. In alcuni gioielli si usava l’effige della cornucopia dell’abbondanza, anch’essa simbolo di fecondità, per augurare una discendenza numerosa. Un altro simbolo d’amore era il garofano, spesso realizzato con i rubini. In questo elenco vanno inseriti anche gli spilloni, ornamenti per capigliatura che sono rimasti sin quasi ai giorni nostri; erano donati dallo sposo ed avevano forma di fiore, fuso o spada, ovviamente rimandavano ad una chiara simbologia fallica.
GIOIELLI ARALDICI E ALLUSIVI ALLA PERSONA – Molto popolari erano quei gioielli che recavano emblemi, motti, blasoni, con iniziali incise o sigle particolari, soprattutto utilizzati dalla moda maschile. Molti di loro erano forgiati con il ricordo di imprese proprie alla persona stessa che li indossava o a quelle della famiglia di origine. Diffusissimi poi erano gli anelli con l’emblema del casato, utilizzati anche per “timbrare” sulla ceralacca che chiudeva lettere e messaggi ufficiali.
GIOIELLI CON INSEGNE DI CORPORAZIONI ED ORDINI RELIGIOSI – Proseguendo la tradizione medioevale del ricordo dei pellegrinaggi, i secoli successivi riproposero medaglie con raffigurazioni religiose rinvianti a ordini o corporazioni particolari. Gli originali non erano impressi su materiali preziosi, successivamente invece si utilizzò oro, smalti e pietre, dalle sembianze di veri e propri gioielli. L’iconografia religiosa era diffusa soprattutto sotto forma di medagliette protettive, generalmente realizzate in oro o argento, tempestate o meno di pietre preziose. Anche le corporazioni erano solite realizzare per i propri accoliti medaglie o anelli recanti iconografie di riconoscimento; lo stesso discorso vale per gli ordini religiosi, molto più numerosi nel passato piuttosto che attualmente, i cui devoti erano soliti portarne un simbolo.
GIOIELLI CON RITRATTI – La moda dei cammei–ritratto ha avuto origine in Europa nel 400. Esistevano noti scultori e medaglisti ai quali veniva dato il compito di intagliare il metallo con il busto o il volto del committente. Molte tra le medaglie ritratto erano utilizzate per celebrare matrimoni celebri, come quello di Filippo di Spagna con Maria Tudor, ma anche come doni per future spose o familiari. Col passare dei secoli il cammeo diviene un gioiello prettamente femminile, molto apprezzato anche ai giorni nostri. Non dimentichiamo anche gli splendidi medaglioni che al loro interno racchiudevano mini ritratti, in genere pegni d’amore.

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