venerdì 5 luglio 2013

Scienza, Parmitano e il suo "volo-live"


di Serena Sgroi
SCIENZA, PARMITANO E IL SUO "VOLO-LIVE" - Mente Parmitano twitta che è "impossibile descrivere cosa un siciliano provi per l'Etna", dal passato ci arrivano misteriosi segnali elettromagnetici.L'astronauta italiano,originario dell'isola, ha condiviso con i suoi  53.000 follower alcune foto della Sicilia scattate a circa 400 km di altitudine. Le immagini dell'Etna, "gigante visibile a occhio nudo" anche a quell'altezza, sono solo l'ultimo messaggio inviato dallo spazio dal trentasettenne di Paternò che si trova a bordo della Stazione Spaziale Internazionale dal per la missione Volare, la prima e più lunga missione dell'Agenzia Spaziale Italiana. L'avventura del catanese Luca, pilota sperimentatore dell'Aeronautica Militare, è iniziata qualche anno fa in una base nel Kazakhstan. Da quando, a fine maggio, Parmitano è partito dalla Terra ha sempre  mantenuto un contatto con noi, comunicandoci non soltanto obiettivi e risultati circa le sue attività ma anche, sopratutto, provando a descriverci emozioni e sensazioni così lontane dalla realtà terrestre. Così lontano e pure così vicino: il primo saluto dallo spazio l'ha dedicato alla famiglia, poi ha partecipato a metà giugno alla trasmissione in streaming sul web "Edicola Fiore live" dove, sulle note di "ciuri ciuri" ha incollato a conquistato circa 2 milioni di utenti spettatori, connessi alla diretta) e ha anche condiviso con noi il dolore per la scomparsa di Margherita Hack. Vistolo spirito con il quale Parmitano ha intrapreso questa sua esperienza, viene da pensare che Volare sia proprio il nome più adatto che si potesse trovare per la missione: un'esperienza dalle emozioni uniche e tanto indescrivibili che lui forse sta cercando in tutti i modi di condividere con noi per stimolare la nostra fantasia a "volare" e tenergli  compagnia durante il suo "volo". Intanto Italia, Gran Bretagna, Germania, Australia e Usa si interrogano su alcuni segnali radio captati recentemente da un gruppo di esperti, al lavoro su una ricerca di cui ci parla Science questo mese. Questi veloci ed energetici lampi giunti a noi oggi sembrano essere partiti oltre 8 miliardi di anni fa; si ipotizza dunque che abbiamo avuto origine da una misteriosa sorgente a circa 8 miliardi di anni luce da noi.

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