domenica 26 maggio 2013

Storia, E' successo oggi: 26 Maggio 1647 Esecuzione di Alse Young

di Claudia Pellegrini

STORIA, E' SUCCESSO OGGI: 26 MAGGIO 1647 ESECUZIONE DI ALSE YOUNG - In un giorno di fine primavera, proprio oggi, ma nel 1647, una donna di nome Alse Young fu condannata a morte con l’accusa di stregoneria. Era il primo processo di cui abbiamo traccia ad interessare le ex colonie britanniche, il primo di una lunga serie che sfocerà nell’isteria contro le streghe o presunte tali, che avrà il culmine a Salem nel 1692.
Ma chi era in realtà Alse? Di lei si sa pochissimo; era residente a Windsor, Connecticut, probabilmente con il marito, un certo John Young, il quale aveva acquistato qualche anno prima del processo un piccolo appezzamento di terreno, terreno che scompare, come pure lui stesso, dai registri della parrocchia nel 1649. Il perché questo presunto marito lasci la città è piuttosto ovvio, e a quanto pare era accompagnato da una figlia, Alice, la quale, ironia della sorte, sarà accusata di stregoneria trent’anni dopo nella vicina Springfield, Massachusetts. Ma questa è un’altra storia.
La natura delle accuse mosse ad Alse è sconosciuta. L’unica cosa di cui siamo a conoscenza è una certa epidemia nella città di Windsor nei primi mesi del 1647, e non era raro che le streghe fossero accusate di causare malattie, pestilenze e quant’altro, non dimentichiamo che ogni epidemia scoppiata in Europa è sempre stata attribuita all’opera del maligno, e chi meglio di una strega poteva appestare la comunità obbedendo agli ordini del suo padrone? Ovviamente c’erano anche altri fattori che portavano le donne ad essere accusate di stregoneria, come ad esempio la capacità di poter guarire le persone con l’uso di rimedi a base di erbe, molto più efficaci degli strani intrugli propinati da quei barbieri-cerusici che erano i medici dell’epoca; molto sospetti erano inoltre i cosiddetti “marchi del diavolo”, che altro non erano che nei particolarmente grandi o dalle forme strane o semplici voglie; inoltre la strega, per essere tale, doveva anche avere il cosiddetto terzo capezzolo, quello che secondo la tradizione allattava i famigli (gli animali domestici di cui si circondava una strega). Inoltre è purtroppo noto che bastava semplicemente l’invidia o la cattiveria di un vicino per finire sulla forca.
Cotton Mather (1663-1728), sacerdote, politicante ed esperto sui processi alle streghe, nel suo volume Meraviglie del mondo invisibile, scriverà, in riferimento a Salem ed alla stregoneria, quanto fosse urgente la lotta contro questi mali: egli dice che i coloni, gente di dio, si sono stabiliti in un territorio che prima apparteneva al diavolo, di conseguenza tramite la piaga della stregoneria quest’ultimo tenterebbe di vendicarsi; addirittura cita il caso di Alse, avvenuto quarant’anni prima. Secondo molti Mather fu uno degli istigatori del processo di Salem, ed a processo iniziato ne influenzò negativamente la corte.
La povera Alse venne impiccata sulla Meeting House Square a Hartford, quella che oggi è il sito della Old State House. Ovviamente la tortura era il metodo più efficace per estrarre delle confessioni, non certo per trovare la verità in un’accusa così ridicola, è ovvio che il dolore portava a confessare qualsiasi crimine. L’esecuzione è testimoniata anche da un giornale locale, il Massachusetts Bay Colony. Nella colonia del Connecticut il reato di stregoneria divenne tale a partire dal 1642, sostenuto dalle stesse parole della Bibbia che recitavano: Tu non permetterai che una strega viva. Alse non fu certo l’unica donna a morire con quest’infamia, di alcune conosciamo i nomi: Mary Johnson nel 1648, Rebecca Greensmith e Mary Barnes nel 1663 in seguito al diffondersi di una strana epidemia.
Il reato di stregoneria è scomparso dalla lista dei capitali nel Connecticut a partire dal 1715.

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