mercoledì 12 giugno 2013

Arte, Oggetti Volanti Non Identificati - Parte Prima

di Claudia Pellegrini

ARTE, OGGETTI VOLANTI NON IDENTIFICATI - Spesso capita di osservare un quadro e scorgere qualcosa di strano, qualcosa a cui non riusciamo a dare un’identità precisa, qualcosa che non dovrebbe esserci … Che ci si creda o no, in molte opere d’arte, generalmente precedenti al XVII secolo, è possibile scorgere dei particolari strani, oggetti che ricordano la forma di dischi volanti, piuttosto bizzarri per l’epoca, tanto che gli scettici li hanno catalogati come significati simbolici. Effettivamente, ragionandoci razionalmente, è improbabile che gli autori avessero davvero inserito in un dipinto a soggetto religioso, ad esempio, qualcosa di non canonico, anche perché, teniamo bene a mente che c’era chi commissionava queste opere, ne controllava il risultato finale e mai avrebbe permesso al pittore di rappresentare qualcosa di non concordato precedentemente. Ma allora gli strani oggetti rappresentati cosa sono? Lasciamo ogni spiegazione alla libera interpretazione di chi guarda, per entrare nello specifico ed occuparci delle singole opere in questione.
La Tebaide di  Paolo Uccello – In quest’opera sono raffigurate diverse scene di vita monastica: c’è la Vergine che appare a San Bernardo, un gruppo di monaci che si flagellano davanti al crocifisso, San Gerolamo in preghiera dentro una grotta,  San Francesco che riceve le stimmate e la predicazione di San Romualdo. L’oggetto non identificato in questione è situato al centro della grotta, è rosso e di forma discoidale, sospeso a mezz’aria; grazie a delle piccole pennellate di colore si ha la netta sensazione che lo strano oggetto compia una virata, proprio come si dice facciano i corpi volanti UFO. Alcuni hanno ipotizzato che si tratti di un cappello da cardinale, ed in effetti non si può dare torto a questa teoria, perché, all’epoca del dipinto, era quella la caratteristica forma del copricapo cardinalizio.
Annunciazione di Carlo Crivelli – Questo splendido quadro di Carlo Crivelli presenta un raggio che scende dal cielo e va a colpire la Madonna. Il raggio, per gli appassionati di ufologia, partirebbe da un oggetto volante non identificato che si intravede, sempre con la classica forma discoidale, tra le nubi. Effettivamente in molte delle rappresentazioni con questo tema non è insolito trovare il suddetto raggio di luce, ma ciò non dimostra che questo parta necessariamente da una navicella spaziale.
Le Marie al Sepolcro ( particolare del coperchio di un reliquiario) di autore ignoto – Si tratta di una piccola immagine sacra che fa parte di una serie di diverse scene della vita di Cristo, e rappresenta l’arrivo delle pie donne al sepolcro. Si vede la Vergine Maria che si avvicina al sepolcro, sul quale si vede una strana cupola, simile ad un disco volante, ma lo è davvero? Per molti si tratterebbe di una delle pochissime testimonianze dell’aspetto originale del Santo Sepolcro; sappiamo che quest’ultimo infatti, prima di essere distrutto nel 1009, era composto da una edicola sorretta da sei colonne, posta all’interno di un edificio sormontato da una cupola. Dunque, nessun disco volante.
Esaltazione dell’Eucarestia (part. Della Trinità) di Ventura Salimbeni – In questo dipinto compare quello che è stato più volte chiamato lo “Sputnik” di Montalcino (si trova infatti nella chiesa di San Pietro a Montalcino), poiché ricorda nella forma i satelliti artificiali russi. Nella parte alta dell’opera si vedono Gesù e Dio che tengono in mano due specie di antenne collegate ad una grossa sfera trasparente; la sommità di queste antenne è sormontata da una croce e da una piccola sfera. Nella sfera dove sono infisse le antenne vi è una scena che sembra essere l’interno di una stanza con una porta; inoltre è circondata da una fascia equatoriale. Il particolare più interessante è una protuberanza, in basso, simile ad un obiettivo per telecamera, che al suo interno sembra abbia una lente. Certamente il tema della Trinità è stato molto dipinto, e gli scettici hanno fatto notare che in questi quadri non era insolito inserire una sfera che simboleggiava il Globo del Creato, o Sfera Celeste, che non voleva rappresentare la Terra, ma bensì l’intero Universo; inoltre Gesù e Dio avevano spesso in mano degli scettri, simbolo del potere divino sul creato (le antenne dello Sputnik).
Continua ....

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