ARTE, OGGETTI VOLANTI NON IDENTIFICATI - Spesso capita di osservare un quadro e
scorgere qualcosa di strano, qualcosa a cui non riusciamo a dare un’identità
precisa, qualcosa che non dovrebbe esserci … Che ci si creda o no, in molte
opere d’arte, generalmente precedenti al XVII secolo, è possibile scorgere dei
particolari strani, oggetti che ricordano la forma di dischi volanti, piuttosto
bizzarri per l’epoca, tanto che gli scettici li hanno catalogati come
significati simbolici. Effettivamente, ragionandoci razionalmente, è
improbabile che gli autori avessero davvero inserito in un dipinto a soggetto
religioso, ad esempio, qualcosa di non canonico, anche perché, teniamo bene a
mente che c’era chi commissionava queste opere, ne controllava il risultato
finale e mai avrebbe permesso al pittore di rappresentare qualcosa di non
concordato precedentemente. Ma allora gli strani oggetti rappresentati cosa
sono? Lasciamo ogni spiegazione alla libera interpretazione di chi guarda, per
entrare nello specifico ed occuparci delle singole opere in questione.
La
Tebaide di Paolo Uccello – In
quest’opera sono raffigurate diverse scene di vita monastica: c’è la Vergine
che appare a San Bernardo, un gruppo di monaci che si flagellano davanti al
crocifisso, San Gerolamo in preghiera dentro una grotta, San Francesco che riceve le stimmate e la
predicazione di San Romualdo. L’oggetto non identificato in questione è situato
al centro della grotta, è rosso e di forma discoidale, sospeso a mezz’aria;
grazie a delle piccole pennellate di colore si ha la netta sensazione che lo
strano oggetto compia una virata, proprio come si dice facciano i corpi volanti
UFO. Alcuni hanno ipotizzato che si tratti di un cappello da cardinale, ed in
effetti non si può dare torto a questa teoria, perché, all’epoca del dipinto,
era quella la caratteristica forma del copricapo cardinalizio.
Annunciazione
di Carlo Crivelli –
Questo splendido quadro di Carlo Crivelli presenta un raggio che scende dal
cielo e va a colpire la Madonna. Il raggio, per gli appassionati di ufologia,
partirebbe da un oggetto volante non identificato che si intravede, sempre con
la classica forma discoidale, tra le nubi. Effettivamente in molte delle
rappresentazioni con questo tema non è insolito trovare il suddetto raggio di
luce, ma ciò non dimostra che questo parta necessariamente da una navicella
spaziale.
Le
Marie al Sepolcro ( particolare del coperchio di un reliquiario) di autore
ignoto
– Si tratta di una piccola immagine sacra che fa parte di una serie di diverse
scene della vita di Cristo, e rappresenta l’arrivo delle pie donne al sepolcro.
Si vede la Vergine Maria che si avvicina al sepolcro, sul quale si vede una
strana cupola, simile ad un disco volante, ma lo è davvero? Per molti si
tratterebbe di una delle pochissime testimonianze dell’aspetto originale del Santo
Sepolcro; sappiamo che quest’ultimo infatti, prima di essere distrutto nel
1009, era composto da una edicola sorretta da sei colonne, posta all’interno di
un edificio sormontato da una cupola. Dunque, nessun disco volante.
Esaltazione
dell’Eucarestia (part. Della Trinità) di Ventura Salimbeni – In questo
dipinto compare quello che è stato più volte chiamato lo “Sputnik” di
Montalcino (si trova infatti nella chiesa di San Pietro a Montalcino), poiché
ricorda nella forma i satelliti artificiali russi. Nella parte alta dell’opera
si vedono Gesù e Dio che tengono in mano due specie di antenne collegate ad una
grossa sfera trasparente; la sommità di queste antenne è sormontata da una
croce e da una piccola sfera. Nella sfera dove sono infisse le antenne vi è una
scena che sembra essere l’interno di una stanza con una porta; inoltre è
circondata da una fascia equatoriale. Il particolare più interessante è una
protuberanza, in basso, simile ad un obiettivo per telecamera, che al suo
interno sembra abbia una lente. Certamente il tema della Trinità è stato molto
dipinto, e gli scettici hanno fatto notare che in questi quadri non era
insolito inserire una sfera che simboleggiava il Globo del Creato, o Sfera
Celeste, che non voleva rappresentare la Terra, ma bensì l’intero Universo;
inoltre Gesù e Dio avevano spesso in mano degli scettri, simbolo del potere
divino sul creato (le antenne dello Sputnik).
Continua ....
Nessun commento:
Posta un commento