STORIA, E' SUCCESSO OGGI: 26 MAGGIO 1647 ESECUZIONE DI ALSE YOUNG - In un giorno di fine primavera, proprio
oggi, ma nel 1647, una donna di nome Alse
Young fu condannata a morte con l’accusa di stregoneria. Era il primo
processo di cui abbiamo traccia ad interessare le ex colonie britanniche, il
primo di una lunga serie che sfocerà nell’isteria contro le streghe o presunte
tali, che avrà il culmine a Salem nel
1692.
Ma chi era in realtà Alse? Di lei si sa
pochissimo; era residente a Windsor, Connecticut,
probabilmente con il marito, un certo John
Young, il quale aveva acquistato qualche anno prima del processo un piccolo
appezzamento di terreno, terreno che scompare, come pure lui stesso, dai
registri della parrocchia nel 1649. Il perché questo presunto marito lasci la
città è piuttosto ovvio, e a quanto pare era accompagnato da una figlia, Alice, la quale, ironia della sorte,
sarà accusata di stregoneria trent’anni dopo nella vicina Springfield, Massachusetts.
Ma questa è un’altra storia.
La natura delle accuse mosse ad Alse è
sconosciuta. L’unica cosa di cui siamo a conoscenza è una certa epidemia nella
città di Windsor nei primi mesi del 1647, e non era raro che le streghe fossero
accusate di causare malattie, pestilenze e quant’altro, non dimentichiamo che
ogni epidemia scoppiata in Europa è sempre stata attribuita all’opera del
maligno, e chi meglio di una strega poteva appestare la comunità obbedendo agli
ordini del suo padrone? Ovviamente c’erano anche altri fattori che portavano le
donne ad essere accusate di stregoneria, come ad esempio la capacità di poter
guarire le persone con l’uso di rimedi a base di erbe, molto più efficaci degli
strani intrugli propinati da quei barbieri-cerusici che erano i medici
dell’epoca; molto sospetti erano inoltre i cosiddetti “marchi del diavolo”, che altro non erano che nei particolarmente
grandi o dalle forme strane o semplici voglie; inoltre la strega, per essere
tale, doveva anche avere il cosiddetto terzo capezzolo, quello che secondo la
tradizione allattava i famigli (gli animali domestici di cui si circondava una
strega). Inoltre è purtroppo noto che bastava semplicemente l’invidia o la
cattiveria di un vicino per finire sulla forca.
Cotton
Mather
(1663-1728), sacerdote, politicante ed esperto sui processi alle streghe, nel
suo volume Meraviglie del mondo
invisibile, scriverà, in riferimento a Salem ed alla stregoneria, quanto
fosse urgente la lotta contro questi mali: egli dice che i coloni, gente di
dio, si sono stabiliti in un territorio che prima apparteneva al diavolo, di
conseguenza tramite la piaga della stregoneria quest’ultimo tenterebbe di
vendicarsi; addirittura cita il caso di Alse, avvenuto quarant’anni prima.
Secondo molti Mather fu uno degli istigatori del processo di Salem, ed a
processo iniziato ne influenzò negativamente la corte.
La povera Alse venne impiccata sulla Meeting House Square a Hartford, quella
che oggi è il sito della Old State House.
Ovviamente la tortura era il metodo più efficace per estrarre delle
confessioni, non certo per trovare la verità in un’accusa così ridicola, è
ovvio che il dolore portava a confessare qualsiasi crimine. L’esecuzione è
testimoniata anche da un giornale locale, il Massachusetts Bay Colony. Nella colonia del Connecticut il reato di
stregoneria divenne tale a partire dal 1642, sostenuto dalle stesse parole
della Bibbia che recitavano: Tu non
permetterai che una strega viva. Alse non fu certo l’unica donna a morire
con quest’infamia, di alcune conosciamo i nomi: Mary Johnson nel 1648, Rebecca
Greensmith e Mary Barnes nel
1663 in seguito al diffondersi di una strana epidemia.
Il reato di stregoneria è scomparso
dalla lista dei capitali nel Connecticut a partire dal 1715.
Nessun commento:
Posta un commento