CULTURA, LE CATACOMBE DI PARIGI - Per tutti coloro che si trovano a
visitare la splendida città di Parigi
è usuale fare un giro per il Louvre,
dare un’occhiata alla Monna Lisa e poi proseguire alla scoperta di Notre Dame, della Tour Eiffel, degli Champs Élysées, fare un giro al Marais, al Quartiere Latino ed al Cimitero
di Pére Lachaise, ma anche
organizzarsi per raggiungere la Reggia
di Versailles. Eppure c’è un percorso nascosto, sotterraneo, che non tutti
i turisti hanno il coraggio di affrontare, ed è quello delle famose Catacombe, purtroppo poco conosciute
poichè non tutti sanno che Parigi nelle sue viscere custodisce un affascinante
mondo sotterraneo, in parte addirittura inesplorato. Nel sottosuolo, in
particolare nella zona sud della capitale, si snodano ben 300 km di gallerie e
cunicoli a circa 25-30 metri di profondità, articolate su tre diversi livelli.
Proprio un tratto di queste è occupato dalle Catacombe, l’ossario comunale di
Parigi, meta dei più arditi visitatori.
La storia di questi labirinti è molto
più antica della città che li ospita. In epoca romana erano le cave di pietra
dalle quali si estraeva il materiale impiegato per costruire gli edifici, e
queste estrazioni continuarono per secoli in maniera indiscriminata. Nel XVIII
secolo, Luigi XVI ne regolamentò
l’uso istituendo l’Ispettorato Generale
delle Cave, con il compito di mettere in sicurezza gli edifici in
superficie: era infatti frequente il crollo di questi ultimi. Per secoli
cunicoli e gallerie fecero da scenario ai momenti più critici della storia di
Parigi: nascondiglio per fuggiaschi ed insorti, covo della malavita, ricovero
per senzatetto … Durante la Seconda Guerra Mondiale i tedeschi vi istallarono
addirittura dei bunker anti aerei, mentre la Resistenza vi insediò il proprio
quartier generale dopo la Liberazione. Attualmente, tranne che nel tratto delle
Catacombe, l’accesso è vietato, anche se non è raro che i curiosi o gli
appassionati del genere, i cosiddetti cataphiles, vi si introducano
illegalmente, dopotutto la curiosità nei confronti di questi luoghi vi aveva
spinto all’interno anche personaggi illustri come Carlo X, Francesco I
imperatore d’Austria e Napoleone III.
L’idea di realizzare un ossario in
queste gallerie venne ad un luogotenente di polizia, un certo Lenoir, al quale sembrò opportuno per
chiudere una volta per tutte l’antico Cimitero
des Innocentes. Questo sorgeva
nella zona di Les Halles, area che
oggi è occupata dal Mercato; la sua
chiusura divenne necessaria a causa del crollo di uno dei muri perimetrali dovuto
alla formazione eccessiva di liquami organici. Non dimentichiamo che fino al
Seicento, quando in Francia furono emanate le prime leggi in materia di
cimiteri, il metodo di sepoltura più diffuso era quello della fossa comune, i
cadaveri venivano infatti accatastati uno sull’altro coperti solo da un
sudario. Ovviamente la mortalità all’epoca era altissima a causa di guerre,
malattie ed epidemie varie, di conseguenza, in breve tempo, la situazione
igienica in prossimità di questo luogo era diventata drammatica per la salute
pubblica. Oltretutto i cimiteri generalmente sorgevano vicino le chiese, fulcro
della vita quotidiana della comunità. Fino al XVIII secolo inoltrato dunque,
erano state molte le proteste degli abitanti di Parigi che si lamentavano per
l’aria mefitica di questi posti. Si racconta che, in seguito al crollo sopra
citato, resti di cadaveri furono rinvenuti da un oste che era sceso in cantina
a spillare del vino. Le Catacombe furono consacrate ufficialmente nel 1786, e divennero l’ossario generale
dei cimiteri parigini. La traslazione dei resti dal Cimitero des Innocentes si
protrasse per ben due anni, mentre fino al 1814 continuarono ad affluirvi ossa
provenienti da tutti gli altri cimiteri che, dopo l’editto napoleonico (1604) non potevano più sorgere all’interno
delle mura cittadine.
L’ingresso delle Catacombe si trova in Place Denfert – Rochereau, e vi si
accede mediante una scala a chiocciola. L’atmosfera è quasi irreale, sembra di
entrare nel regno di Ade. Sopra l’ingresso della galleria campeggia una scritta
che recita: “ Arrete! C’est ici l’empire
de la mort”. I resti umani sono disposti lungo i corridoi, a lato, in
maniera quasi artistica, se così si può dire. Non è certo uno spettacolo per
gli impressionabili essere fissati da tutte quelle orbite vuote, ma
sicuramente, inserire la visita delle Catacombe all’interno del nostro tour
parigino non è solo un modo per arricchire il bagaglio culturale, ma anche un
modo per riflettere sull’ineluttabilità della morte e la conseguente caducità
della vita.
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