ARTE, LO STILE GOTICO - Il Gotico
è un fenomeno artistico di carattere europeo che nasce e matura nella Francia
Settentrionale tra il 1150 ed il 1200 per poi diffondersi in tutta Europa
assumendo in ogni paese caratteri propri. Viene considerato espressione della
società comunale appena sorta, e persegue i valori di concretezza, operosità,
lavoro, creatività e ingegno. Il suo è un linguaggio fortemente espressivo e
diretto, semplice e con accenti popolari, esprime la forza e gli ideali della
comunità vista come insieme di personalità individuali.
Per quanto riguarda l’arte, rappresenta
invece il linguaggio artistico della classe aristocratica e del potere della
chiesa dell’epoca. Segue gli ideali cavallereschi, cortesi e religiosi, e
predilige un linguaggio espressivo elegante, inerente a quello della poesia
provenzale e trobadorica. Nato nell’ambito della monarchia francese, il Gotico
raggiunge più lentamente l’Italia, mentre attecchisce più velocemente in
Inghilterra, Germania e Spagna.
In Italia questo movimento artistico –
culturale giunge inizialmente ad opera dell’ordine dei Cistercensi, i quali
costruiscono le loro abbazie soprattutto nelle regioni settentrionali e
centrali. Tra queste ricordiamo l’Abbazia
di Fossanova, nel Lazio, e l’Abbazia
di San Galgano, vicino Siena. Altro centro importante di diffusione del
Gotico è il Regno di Napoli, nella corte di Federico II, nella seconda
metà del 1200, quando era un ricco centro di cultura ed arte internazionale che
ospitava artisti, letterati e scienziati italiani, francesi ed arabi. In seguito
anche altre città italiane accolgono ed elaborano in modo diverso ed originale
questo stile che, rapidamente, si diffonde in tutta la penisola.
Le principali caratteristiche dell’arte
gotica sono la linea, il volume, la luce ed il colore, il naturalismo della geometria.
La linea è intesa come linea di
tensione, che ha slancio verso l’alto come espressione di trascendenza. Questo
principio viene seguito soprattutto dalle cattedrali, che si sviluppano molto
in altezza, evidenziando le linee verticali dei sostegni e le numerose guglie.
Però la linea può anche essere ondulata, con un movimento ritmico, come
espressione di grazia; questo è evidente nelle figure della pittura e della
scultura, le quali hanno forme allungate e molte linee curve che ne addolciscono
i tratti, gli atteggiamenti e rendono la realizzazione di panneggi più morbida.
Sono figure eleganti, aggraziate e dolci, tipiche della società aristocratica
cortese.
Il volume è pieno ma allo stesso tempo
leggero, reso dinamico da linee di tensione, incurvature ed effetti che
simulano il movimento. Si ricerca continuamente la massima luminosità
utilizzando colori purissimi e accostamenti vivaci, cercando di realizzare
effetti raffinati e preziosi.
L’estetica gotica si ricollega con
l’atteggiamento filosofico dell’epoca che prende spunto dalla natura e poi la
trascende alludendo ad un senso divino. Di conseguenza ci si rivolge alle forme
della natura ma non tralasciando mai la stilizzazione geometrica. Inoltre
bisogna ricordare che il Gotico appartiene a quella particolare visione del
mondo espressa da Tommaso d’Aquino e
Bonaventura, che successivamente
sfocerà nella poesia dantesca.
Tornando in Italia, c’è da dire che,
rispetto agli altri paesi europei, dove il gotico ha avuto ampio sviluppo, qui
si è protratto meno, e non solo, non è mai stato adottato integralmente ma
piuttosto filtrato attraverso una particolare visione classica. Sarà proprio
questa differenza a sfociare nel futuro Rinascimento, nato proprio in Italia.
Nelle nostre città si manifestano molte derivazioni e adattamenti del gotico
transalpino su quelli che erano gli stili precedenti, cioè il Romanico, il
Bizantino e il Classico, che comunque persistono, soprattutto in pittura, per
tutto il 200; infatti il momento di massimo sviluppo del Gotico italiano è il
Trecento.
Nella prima metà del 200, in Italia,
sulle strutture solide e massicce, piuttosto semplici in stile Romanico, si
innestano o si sovrappongono elementi gotici che possono essere sia
strutturali, come archi acuti, volte a ogiva, pilastri a fasci ed archi
rampanti, ma anche elementi ornamentali, tipo cornici, portali o finestre.
Successivamente, nella seconda metà del 200, si registra un progressivo
orientamento verso il nuovo gusto, ma le caratteristiche che assumerà, non
realizzeranno mai quell’altezza
vertiginosa, la ricchezza delle decorazioni che si possono ammirare nelle
cattedrali degli altri paesi europei. In Italia il gusto è sempre improntato
sull’equilibrio razionale, l’armonia, anche quando si introduce qualche elemento
di sproporzione. Dunque lo slancio verticale è sempre compensato da uno
sviluppo orizzontale, la struttura è più semplice, senza quegli intrichi fitti
di pilastri e nervature, le decorazioni sono più sobrie e contenute.
Per quanto riguarda la pittura invece,
influenzata molto dalla scultura, si tende a graduare i chiaroscuri, definire i
contorni con più attenzione, dando importanza a realismo e concretezza. Anche
nella scelta dei colori ci sono novità: alla compostezza basata su vivaci
contrasti, si affianca con maggiore frequenza la sfumatura. Le tecniche più
usate sono quella del mosaico e
dell’affresco, affianco alla pittura su tavola, molto utilizzata per
la decorazione degli altari, in relazione al diffondersi del culto dei santi;
si tratta delle pale d’altare, dei trittici, dei polittici e delle croci
dipinte. Un’altra importante innovazione della pittura italiana è la committenza laica,
che affianca quella religiosa, e che richiede agli artisti anche miniature e
dipinti di dimensione minore destinati ad uso privato, con soggetti non solo
sacri ma anche di carattere profano, come ad esempio soggetti tratti dal mito,
dalla storia ma anche dagli ideali cortesi e cavallereschi.
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