STORIA, E' SUCCESSO OGGI: 1960 MASSACRO LAGO BODOM - A circa 22 km da Helsinki c’è il Lago Bodom, uno dei tanti in Finlandia, un posto molto suggestivo,
spesso parzialmente ghiacciato, ma dotato di spiagge sabbiose che, nei mesi
estivi permettono diverse attività all’aperto. Il lago sarebbe passato
inosservato al resto del mondo se non fosse stato teatro di un fatto di cronaca
nera ancora oggi avvolto nel mistero.
La storia risale al 1960, ed è la
seguente. Quattro adolescenti, Nils
Gustafsson, Seppo Boisman, Tuulikki Mäki e Irmeli Björklund, avevano pensato di accamparsi lungo le sponde del
lago per passare una serata in compagnia, e ciò è l’unica certezza di tutta la
faccenda, perché ciò che seguì è il racconto, piuttosto confuso, di Gustafsson,
l’unico superstite. Aveva raccontato infatti che, durante la notte, un uomo li
aveva improvvisamente aggrediti con un coltello, aveva ferito lui e ucciso gli
altri ragazzi.
In un primo tempo non fu possibile individuare
il responsabile, l’omicidio rimase impunito, e tutto fu avvolto nel mistero.
Nel 1972, nello stesso periodo in cui c’era stato il massacro, un uomo scrisse
una lettera anonima alle autorità prima di suicidarsi, nella quale si
autoaccusava del triplice omicidio del Lago Bodom. Questo tizio lavorava in un
chiosco proprio vicino al lago; gli inquirenti appurarono che aveva venduto ai
quattro ragazzi delle limonate, inoltre questo personaggio era noto per essere
piuttosto ostile con i campeggiatori. In un primo momento, dunque, si pensò di
aver risolto finalmente la faccenda, ma purtroppo gli investigatori,
scandagliando la vita del reo confesso, scoprirono che l’uomo aveva un alibi di
ferro: la moglie testimoniò sotto giuramento che il marito, proprio quella
notte, era rimasto in casa a dormire senza mai alzarsi dal letto.
Passarono molti anni, e nel 2003 un
medico, Jorma Palo, pubblicò una
interessante teoria sull’omicidio. Il medico negli anni 60 lavorava
nell’ospedale di Espoo, una
cittadina vicina al lago Bodom, e sostenne che, pochi giorni dopo il massacro,
aveva curato un uomo che riportava ferite piuttosto sospette; purtroppo
all’epoca non aveva collegato l’uomo al massacro. Il ferito era Hans Assman, un tedesco che lavorava per i servizi segreti della
Germania dell’Est. Palo nella sua tesi affermava che Assman non era mai stato
incriminato poiché la faccenda era subito stata insabbiata per questioni
politiche e diplomatiche, tanto da fornire al tedesco anche un finto alibi. Nel
1997 Assman era morto, ma tempo prima aveva confessato gli omicidi ad un
giornalista finlandese. Ma ovviamente c’era bisogno di avere delle prove per
chiudere il caso, prove che non erano reperibili poiché inesistenti.
L’anno successivo, il 2004, a distanza
di bel 44 anni dagli eventi, il superstite Nils Gustafsson venne arrestato con
l’accusa di omicidio. Secondo l’accusa aveva avuto un eccesso di violenza a
causa della morbosa gelosia che provava nei confronti della fidanzata, Irmeli
Björklund, l’unica ad essere stata accoltellata più volte e quindi uccisa in
maniera più efferata rispetto agli altri. L’accusa inoltre fece notare che
stranamente le ferite di Gustafsson erano poco gravi rispetto a quelle
purtroppo fatali dei suoi amici. In base a questo, ma soprattutto alle analisi
sul DNA, la pubblica accusa, nel 2005 richiese l’ergastolo, ma la difesa riuscì
a convincere il giudice che il giovane, ferito e sanguinante, non avrebbe certo
potuto uccidere nessuno. Il processo si concluse con l’assoluzione da tutte le
accuse di Gustafsson e un risarcimento a quest’ultimo per i danni morali e
psichici derivanti dal processo. Oggi siamo al punto di partenza, e
probabilmente non si arriverà mai a capo della faccenda.
Il lago di Bodom ha dato il nome al
celebre gruppo death metal finlandese
dei Children of Bodom (che hanno raccontato, a modo loro, ciò che provarono gli
sventurati ragazzi prima di morire, nella canzone
Something Wild), i cui componenti sono originari della cittadina già citata
di Espoo; il simbolo del gruppo, presente su ogni copertina dei loro cd, è la Morte, rappresentata da una figura
scheletrica avvolta in una tunica nera con cappuccio che reca in mano una lunga
falce: Roy. Ai numerosi fan dei “Children”
piace da sempre pensare che sia stato proprio Roy a compiere il massacro del
lago Bodom, almeno per loro il colpevole è stato identificato.
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