ARTE, BREVE STORIA DELL'INCISIONE - L’incisione,
l’arte di disegnare su una superficie dura, avrebbe origini antichissime.
Sembra infatti che già nell’età neolitica l’uomo usasse imprimersi sulla pelle
disegni geometrici mediante stampi di legno o terracotta simili a quelli ancora
oggi utilizzati dagli indios di alcune tribù dell’Amazzonia. Gli egizi, con la
stessa tecnica decoravano i loro sarcofagi, mentre matrici lignee furono
impiegate anche per la decorazione di stoffe a stampa prima in Oriente e poi in
Occidente per tutto il Medioevo.
Il legno usato per questo procedimento
si chiama xilografia, e proviene
generalmente da alberi da fruttiferi, può essere intagliato parallelamente alle
sue fibre o trasversalmente. Dopo l’incisione la matrice viene inchiostrata con
un rullo ed un tampone e si procede quindi alla stampa. Le xilografie possono
essere anche colorate dopo la stampa, o stampate a colori mediante l’uso di
impressioni. Agli inizi del Quattrocento la tecnica xilografica viene impiegata
anche per stampare su stoffa. Alla fine del XIV secolo viene impiegato un nuovo
tipo di supporto, la carta, prodotta in Cina nel II secolo, passata per la
Persia nel VI, ed infine giunta in Europa grazie agli Arabi attraverso la
Spagna e l’Italia tra il XIV ed il XV secolo. Determinante per la diffusione
della xilografia, dovette essere, agli inizi del Quattrocento, la richiesta
crescente di immagini sacre, e quella delle carte da gioco, inoltre, era
utilizzata anche per le illustrazioni dei libri in sostituzione delle
costosissime miniature.
Nel corso del Cinquecento si andò
sostituendo all’incisione su legno quella su metallo, la calcografia, la quale presentava nuove possibilità espressive.
Infatti, la calcografia è una tecnica di incisione ad incavo, praticata su
supporti metallici, che scava il segno in modo che possa ricevere l’inchiostro;
questo consente di riprodurre segni molto sottili e vicini tra loro, ma anche
incrociati, con la possibilità di rendere i grigi e quindi anche delle
variazioni chiaroscurali. Questa tecnica si diffuse in Germania ed in Italia, e
fu la forma più importante di stampa fino al secondo decennio dell’Ottocento, e
cioè fino alla diffusione del procedimento litografico. Il Vasari ne attribuisce l’invenzione ad un orefice, tale Maso Finiguerra, ma allo stato attuale
delle conoscenze in materia l’opinione del Vasari appare fantasiosa, infatti è
molto più veritiero pensare che furono gli artisti nordici ad applicare per
primi questo nuovo procedimento.
All’inizio del Cinquecento venne
sperimentata l’acquaforte, cioè il
procedimento di incisione indiretta mediante sostanze acide che intaccano il
metallo per reazione chimica. L’acquaforte presentava straordinarie qualità
formali dovute alle caratteristiche tecniche del procedimento. La qualità del
segno inciso era differente dagli altri procedimenti, era possibile tracciare
segni di ogni tipo, segni che risultavano pittorici, morbidi. Questo
procedimento era già conosciuto da Leonardo
nel 1504 e da Dürer; fu il Parmigianino però a dedicarsi a questa
tecnica come un vero e proprio alchimista, perfezionandola sempre di più. Le
sue migliori acqueforti sono La
Deposizione di Cristo e la Resurrezione.
Successivamente la tecnica incisoria
trova in Giovanni Battista Piranesi
uno dei suoi massimi esperti. Di lui abbiamo splendide vedute, soprattutto
della città di Roma, e delle rovine, raccolte in un volume, Vedute di Roma, che diede alle stampe
nel 1748. Non dimentichiamo però anche Goya
e le sue acqueforti, famosissime nel mondo artistico dell’epoca ( il
procedimento della realizzazione dell’acquaforte, per quanto riguarda Goya, è
mostrato passo per passo, e con dovizia di particolari visivi, nell’intro del film L’ultimo Inquisitore, di Milos Forman; peraltro Goya era stato
perseguito dall’Inquisizione spagnola proprio per la natura delle sue incisioni
ritenute opere dalla dubbia reputazione).
Buona parte dei grandi artisti moderni
sperimentarono le varie tecniche di incisione, da Chagal a Picasso, da Mirò a Dalì. Fin dalla fine della seconda guerra mondiale l’incisione divenne
materia accademica, ed i maestri di fama internazionale ancora oggi danno prestigio
agli atenei in cui insegnano.
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